Vi accompagniamo in una piccola visita guidata, dal centro città al colle di San Carlo.
Parecchi sono gli scorci architettonici, le opere sacre ed i luoghi degni di nota da visitare ad Arona. Ecco una piccola guida per una visita nel centro storico.
A lato della Chiesa c’è la Cappella Beolchi in stile barocco lombardo facente parte del cimitero che era sito a fianco della Parrocchia.
Scendendo verso il lago troviamo la Piazza San Graziano, detta un tempo Pratolivo, con la Chiesa dei Santi Martiri, sintesi di successivi rifacimenti dell’abbazia benedettina con facciata barocca ed interno gotico ornato da pregiate opere del Borgognone e della Scuola di Paolo Veronese. Fondata nel 963, accoglie i corpi dei martiri Graziano e Felino. I monaci Benedettini a cui fu affidata lo resero un complesso religioso importante e rilevante nella zona. Nel ’400 fu rinnovata ed inaugurata nel 1489 col trasporto dei resti dei martiri. Nel ’500 i Gesuiti furono al governo della chiesa per i due secoli successivi. Nel 1720 venne ampliata e decorata in modo sobrio. Il monastero venne venduto a Giuseppe De Filippi alla soppressione della Compagnia di Gesù. Nell’800 l’interno dell’edificio fu arricchito in stile neogotico. Nel 1576 per una controversia tra San Carlo, i Gesuiti milanesi e gli aronesi,a proposito delle spoglie di due altri martiri trafugate e poi riportate qui il 13 marzo, nacque la festa del Tredicino, la cui tradizione continua tuttore.
Degno di nota il Convento delle Monache della Purificazione – ora sede della biblioteca civica – all’angolo tra il prato degli ulivi e la ruga del mulino.
Di interesse storico è la via San Carlo che troviamo proseguendo, dalla collegiata verso la Rocca fino a raggiungere la Chiesetta di San Giuseppe risalente al 1600.
L’elegante dimora di Villa Ponti della fine ’700 nel centro storico della città fu costruita sui bastioni della Rocca dal mercante fiammingo Bartolomeo Pertossi, ospite di questa dimora dopo la fine della campagna in Egitto. Qui vi nacque Gian Giacomo Ponti, allievo di Thomas Edison, docente di elettronica e fondatore nel 1925 dell’azienda telefonica Stipel. Molti gli ospiti illustri della villa, Napoleone, Toscanini e Stravinskij fino al 1942 quando fu abitata dall’editrice Mondadori, sfollata da Milano.
Nel giardino spicca una fontana costruita su modelli barocchi circondata da una vegetazione ricca di faggi, cedri argentati e magnolie tipicamente lacustri. Oggi ospita esposizione d’arte e concerti di musica classica.
Di fronte, la Chiesetta detta della Visitazione dalla Pala d’Altare del Magistrini, facente parte del Convento delle Suore di Clausura che confina con Palazzo Borromeo, come si deduce dallo stemma sull’architrave del portale. Parallelo alla magnifica passeggiata, lungo tutta la riva del lago, troviamo il corso Cavour, che conserva ancora suggestivi scorci di antiche dimore, valorizzate con cura ed intelligenza dai proprietari.
L‘Oratorio di San Anna del 1700, che qui si trova, possiede pale di pregio il cui restauro si deve ad una famiglia aronese. La piccola copia del San Carlino ligneo del 1630, il cui originale si trova in Municipio, si trova verso la fine del corso Cavour in direzione Rocca. Infine per godere di una vista completa della città e dello splendido panorama del lago bisogna salire alla Rocca Borromea.
La Chiesa di S. Maria del Loreto, detta anche Santa Marta, domina P.za del Popolo, una volta del mercato, attigua all’antico porto. Voluta ed inaugurata da Federico Borromeo nel 1592, è frutto di un progetto di incerta paternità, in quanto è attribuita da alcuni a Pellegrino Tibaldi, architetto della famiglia Borromeo e da altri a Martino Bassi. Le scalinate d’accesso, a due rampe sono invece opera del milanese Francesco M.Richini. Intorno alla metà del Seicento fu la sede della confraternita di Santa Marta.